Sei anni vittima di atti persecutori, da parte di uno sconosciuto, nessuna legge a tutela e tanti ‘buchi’ legislativi ancora da definire. All’incontro di sabato su stalking e violenza alle donne, in Sala2000, al centro c’è stata la testimonianza diretta di Lucia (nome di fantasia), bersaglio delle smanie ossessive di un ignoto signore, più volte sottoposto a Trattamenti sanitari obbligatori, poi condannato. Lucia ha vissuto il suo calvario circa dieci anni fa, quando lo stalking non era ancora previsto nell’ordinamento italiano. Nel 2009 l’allora ministro Maroni, con un decreto che porta il suo nome, ne ha istituito la fattispecie, nel 2013 la cosiddetta legge sul femminicidio ha riformato il quadro normativo introducendo
pene più severe e maggiori tutele per le vittime. Ma rimane oggi - ha avvertito la testimone - il tema del ‘dopo’, della tutela della persona perseguitata dopo che il suo aguzzino ha scontato la pena.
Di stalking hanno parlato anche l’assessore Francesca Aria Poltronieri, il comandante della polizia municipale dell’Alto Ferrarese Stefano Ansaloni, Massimo Perrone, ispettore superiore del corpo di polizia municipale di Cento, e Claudio Balboni, ispettore scelto del corpo della municipale dell'Unione Reno-Galliera. L’assessore Poltronieri, in apertura, ha ringraziato gli
agenti relatori e tutta la polizia municipale e ha sottolineato il “triste primato dell’Emilia Romagna, dove - nel 2014 - si sono registrati 342 casi di violenza privata e 3.353 segnalazioni, nel 2015, ai centri antiviolenza. Per questo l’8 marzo appena passato - ha detto - si configura come una ricorrenza di festa e di denuncia, dal doppio volto, che deve impegnare
tutti ad adottare tutte le misure per far uscire allo scoperto il sommerso e per contrastare questo dilagante fenomeno”
Gli agenti hanno illustrato il quadro normativo all’interno del quale si muove l’attività di prevenzione e contrasto delle forze dell’ordine e hanno acceso i riflettori, in particolar modo sul sommerso, che oggi - è stato spiegato - raggiunge numeri superiori al 90% e nel caso degli stupri è del 91,6%. Gli agenti della municipale dell’Alto ferrarese
hanno compiuto un percorso di formazione interna culminato in un convegno del 25 novembre scorso, quando, sempre in Sala2000, tutti gli addetti ai lavori si sono ritrovati per fare il punto su normativa, competenze, misure di protezione.