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SCUOLA, 2MILA EURO DA GUARESI

“La scuola, e i giovani, sono il nostro domani. La formazione è fondamentale, e non solo per una questione culturale, pure importante, ma anche pratica. Dobbiamo ritornare all’artigianato, al saper fare, alle specializzazioni, anche quelle acquisite sul campo”. Parola di Alberto Guaresi, titolare della Guaresi di Pilastri, azienda leader nella produzione di macchine per la raccolta di pomodori che ha donato 2mila euro a favore della campagna “Arrediamo la scuola”, per l’acquisto dei nuovi arredi della scuola primaria di Bondeno, che si è svelata in anteprima il 20 maggio scorso, per i 4 anni dal sisma.
La donazione è stata sancita dalla visita in azienda del sindaco Fabio Bergamini, del vice Simone Saletti e dell’assessore Francesca Aria Poltronieri che, al termine del tour tra le macchine ad alta tecnologia esportate in tutto il mondo e costruite nello stabilimento di Pilastri, hanno ringraziato il titolare, posando per la classica foto ricordo col maxi-assegno.
“Guaresi è la storia di un’impresa del territorio, a conduzione familiare, che ha saputo reinventarsi dopo la crisi, mostrando grande flessibilità. La donazione rappresenta un gesto di grande vicinanza al nostro Comune, di grande attenzione per le future generazione e di attiva partecipazione al bene della nostra comunità, un grazie di cuore”, ha detto Bergamini.
“Per fare questo lavoro ci vuole la forza di una famiglia numerosa (7 fratelli, ndr) - ha detto Guaresi -. Come abbiamo affrontato la crisi? Con la flessibilità, con la capacità di adeguarci alle situazioni. Spesso non è il merito, ma sono le circostanze a fare la differenza. Alla politica dico: tutelate la piccola impresa, quella che dimostra capacità di ‘arrangiarsi’, che ha tutto l’interesse a sopravvivere, che sa adeguarsi e reinventarsi. Le grandi aziende si basano solo sui numeri: se non c’è utile chiudono e delocalizzano all’estero, impoverendo i nostri territori”.
La Guaresi è nata nel 1938 dall’ingegno del padre Idalgo, mezzadro dipendente del marchese Rangoni che inventò la prima macchina per piantare in sequenza 3 semi di barbabietola. Con la crisi del settore bieticolo, l’azienda, in epoca più recente, ha dirottato sul pomodoro, creando macchine ad alta tecnologia per la raccolta, capaci anche di selezionare i pomodori rossi da quelli meno maturi. Oggi dà lavoro a 33 persone, interinali compresi, e il suo maggior mercato è la Cina.

 

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