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ALIPRANDI: "PRONTO A SBARCO SU MARTE"

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Andare su Marte e non tornare più? La cosa più bella di conquistare una vetta è rimanerci. Paura? Se su Marte dovessero arrivare due astronavi, una diretta verso la Terra e un'altra diretta
verso un nuovo pianeta inesplorato, sceglierei la seconda. Da sempre ogni essere umano ha il desiderio irrefrenabile di scoprire cosa c'è oltre i confini della conoscenza. Noi andremo là non per la nostra personale soddisfazione, ma per coinvolgere tutto il genere umano in questa grande impresa".
Così Pietro Aliprandi, candidato per la prima missione internazionale di sbarco su Marte - denominata Mars One -, ospite questa sera al Festival della luce di Bondeno, di scena nel fine settimana al Centro2000.
Aliprandi, 25enne di Conegliano Veneto, medico, unico italiano tra i cento che potrebbero approdare, nel 2027, sul 'pianeta rosso' (alla selezione si sono candidati in 202.586), si è presentato con la morosa Elena e ha chiuso la tre giorni voluta da Asa e Associazione Bondeno cultura, con il contributo di Cmv e il patrocinio del Comune di Bondeno.
L'astronauta in pectore ha illustrato i dettagli tecnici della missione: "L'obiettivo - ha detto - non è esplorare, è colonizzare Marte. Come? Sviluppando tecnologie da esportare sulla Terra. Gli astronauti (24 quelli che saranno selezionati, 12 uomini e 12 donne, tutti di diversi Paesi ndr) vivranno in uno spazio di cento metri quadrati per persona. Gli insediamenti dovranno essere permanenti e autosufficienti: con tecnologia di riciclaggio al 99%, autonomia energetica e alimentare. Tecnologie che potranno cambiare la vita sulla Terra e che solo un grande obiettivo comune potrà generare".
E a chi gli contesta la fattibilità della missione, il cui costo è oggi stimato in 6 miliardi di dollari, Aliprandi
dice: "Bisogna slegarsi dagli schemi classici della Nasa, essere consapevoli che abbiamo un bagaglio di conoscenze che ci consente di sviluppare gli ultimi passi per sbarcare su Marte". Se Aliprandi passerà le successive fasi di selezione, avrà un tempo di addestramento di dieci anni mentre strumentazioni e satelliti precederanno l'arrivo degli astronauti, preparando il terreno per l'insediamento. "Siamo onorati della sua presenza - ha detto il vicesindaco Simone Saletti -. Ha intrattenuto tutti con la sua competenza, serietà e determinazione. Un pezzo di Italia che potrebbe far parte di questa grande avventura. Glielo auguriamo, ci renderebbe tutti molto orgogliosi. Ciò che era fantascienza oggi può essere realtà".

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