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IL TARTUFO DI BONDENO A EXPO

Torna a Expo, per il gran finale della sei mesi espositiva, il marchio “Bondeno città del tartufo”, tra le tipicità che Ascom Confcommercio Ferrara ha presentato oggi a Padiglione Italia.
Ambasciatore del territorio comunale è stato il vicesindaco Simone Saletti che ha lanciato - d’intesa col sindaco di Sant’Agostino Fabrizio Toselli - l’idea di creare una filiera del tartufo dell’Alto Ferrarese, legando il prodotto al territorio. Un po’ come accade ad Alba, la capitale di uno dei prodotti più preziosi della terra. “Il successo crescente della recente sagra del tartufo, organizzata dall’associazione Al Ramiol, e il rapporto diretto tra i nostri ristoranti d’eccellenza e i ‘tartufini’ del territorio mostrano che c’è una filiera da sviluppare e promuovere, una filiera a chilometri zero, che è espressione di un prodotto di grande qualità tipico dell’alto ferrarese”. Uno di questi è il Tuber Macrosporum, una particolare varietà locale che “ha il profumo del bianco unito alla migliori caratteristiche del nero e che cresce spontaneamente nella campagna bondenese e limitrofa. E soprattutto ha una grande longevità, ha spiegato Filippo Menghini, tartuficoltore di Zerbinate. Perché il “tartufo è una magia della terra, ma dietro ogni magia c’è un grande mago e il territorio bondenese sa esprimere anche eccellenti tecnici della tartuficoltura”, ha spiegato Saletti. Insieme al tartufo Ascom ha portato in rassegna a Padiglione Italia anche la piadina ferrarese, l’olio di Voghiera Dop, il Bagigino (alice giovane) delle Valli di Comacchio), il pane ferrarese e il tipico pasticcio di maccheroni, che nella sua ricetta tradizionale è ripieno di tartufo bianchetto. L’obiettivo, a livello ferrarese, è creare “un grande brand di territorio”, ha detto il direttore generale di Ascom Ferrara Davide Urban, che ha pure voluto esprimere una parola di chiarezza contro l’allarme lanciato dall’Oms sulle carni rosse lavorate: “Di questo passo ci costringeranno a vivere come malati per morire sani, per dirla alla don Camillo. Le carni rosse, mangiate con moderazione, sono un piacere del palato e un modo per godersi la vita. Non saranno certo organismi europei o internazionali a privarci delle nostre eccellenze”. “Expo dimostra che bisogna crederci fino in fondo. E la nostra regione, qui, è quella che ha lavorato meglio”, ha aggiunto Andrea Babbi, segretario generale dell’unione regionale di Confcommercio Emilia Romagna.

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