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STORIE DI ANTIMAFIA, SABATO INCONTRO

‘La mafia uccide, il silenzio pure .…’. La voce di tutti per una nuova cultura della legalità. Questo il titolo del prossimo incontro del ciclo BEATI CHI? Riflessioni su un mondo che cambia. Protagonisti del nostro tempo, che si terrà sabato 14 novembre alle 16,30 nella Sala 2000 di V.le Matteotti 10 a Bondeno (Fe).

Anche questa volta si partirà dalla storia degli ospiti, dalle loro scelte di vita e dal loro impegno, per poi allargare la riflessione e il dialogo, su un tema, in questo caso estremamente complesso come la mafia, la cultura mafiosa e le sue dinamiche di infiltrazione nel tessuto sociale.

Margherita Asta era una bambina di dieci anni, quando un’ autobomba piazzata lungo la strada che da Pizzolungo porta a Trapani, il 2 Aprile del 1985, straziò la mamma Barbara ed i suoi fratellini gemelli di sei anni, la cui unica colpa fu di passare nello stesso momento in cui transitavano il giudice Carlo Palermo e la sua scorta, cui la bomba era destinata. La loro auto fece da scudo per il giudice che si salvò. Margherita ha raccolto tutto in un bellissimo libro uscito quest’ anno: “Sola con te in un futuro aprile”, dove racconta il percorso di elaborazione e di crescita che l’ ha trasformata in una donna, pure dolcissima, ferma nell’ intenzione di perseguire la giustizia e la verità, di combattere la mafia con la forza della sua testimonianza e della sua incrollabile fiducia nella legalità. Oggi, sposata, vive a Parma ed è una delle più autorevoli rappresentanti dell’ associazione Libera.

Filippo Palmeri, che oggi vive in provincia di Bologna e pure fa parte di Libera, ha perso il padre il 17 giugno del 1991 in un attentato mafioso nei pressi di Corleone (Pa).
Assieme ad altre tre persone stava tornando di notte in auto dopo aver assistito ad una partitella di calcio organizzata tra colleghi della guardia forestale.
Un gruppo di fuoco mafioso crivellò la loro macchina senza lasciare scampo agli occupanti. Si scoprì poi che chi si voleva colpire era uno dei colleghi, cognato di un noto personaggio locale affiliato ad una cosca della zona. Ma la mafia, se mai ci fosse stato bisogno di una ulteriore conferma, dimostrò, una volta di più, che non guarda in faccia a nessuno ed è disposta a tutto pur di perseguire i suoi fini.

Anche per Filippo e la sua famiglia sono stati anni terribili, alla ricerca della verità, dovendosi anche difendere dal sospetto che il padre, in qualche modo, potesse essere coinvolto in affari sporchi. Solo nel 2003 la magistratura chiarì definitivamente tutta la storia e liberò Filippo e la famiglia dal sospetto, restituendo alla memoria del padre la dignità che meritava e trasformandolo in un simbolo, vittima innocente della violenza mafiosa.

Parteciperà all’ incontro anche Mara Biondi, responsabile del presidio di Libera di Cento-Pieve di Cento che proprio a Barbara e ai fratellini Giuseppe e Salvatore Asta è intitolata e sarà pure l’ occasione per conoscere le attività
dell’ associazione anche nel nostro territorio.

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