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20/5/2017 - Bondeno non dimentica

Un convegno per non dimenticare, per fare il punto sulla ricostruzione, ma anche per creare prevenzione a cinque anni da quel terribile 20 maggio del 2012 in cui la terrà tremò creando morte e distruzione in una vasta aerea dell’Emilia comprendente anche Bondeno.

È stata l’assessore Francesca Poltronieri ad aprire la conferenza tenutasi presso la biblioteca “L. Meletti”. “Bondeno non vuole dimenticare ciò che ha rappresentato il sisma, dando voce ai rappresentanti istituzionali di allora e quelli attuali, agli esperti, ma anche ai ragazzi – spiega l’assessore – oltre a inaugurare il centro di documentazione sul sisma presso la biblioteca, a fronte di un lungo lavoro durato 9 mesi di ricerca”.

Di ricostruzione, ma anche di burocrazia ha parlato il sindaco Fabio Bergamini che ha ricordato i recenti lavori alla Rocca Possente e alla Casa della Salute definendoli “interventi importantissimi che arriveremo presto a completare. Tempi lunghi per alcuni, ma per chi ha a che fare con la ricostruzione – ha sottolineato il primo cittadino matildeo – sono il massimo che si poteva ottenere. Sull’edilizia privata la cosa che crea più rammarico sono le circa 500 persone ancora fuori casa, con una burocrazia che non permette di dare spazio alle vere priorità, così come le leggi che equiparano il terremoto dell’Emilia a quello di territori di altre regioni, rallentando un iter seguito con impegno straordinario dal Comune”.

Un messaggio ripreso anche dall’assessore regionale Paola Gazzolo, che non ha voluto mancare all’appuntamento, ricordando la priorità data alle scuole, con l’obiettivo di non far perdere giorni scolastici agli alunni e quel risultato è stato raggiunto, unitamente ai nuovi plessi antisismici relizzati nei comuni del cratere.

L’iniziativa incentrata sulla memoria ha coinvolto anche le scuole, in particolare il liceo di Bondneo, con gli studenti di prima che hanno presentato i loro elaborati in ricordo della sciagura vissuta sulla propria pelle.

Poi parola agli esperti con i particolareggiati interventi dei professori Caputo, Camassi e Santarato che hanno illustrato ai presenti la morfologia del territorio emiliano, la presenza di micro faglie che creano sì la premessa a nuovi terremoti per i quali tutti devono essere preparati, ma anche la consapevolezza che fortunatamente la tipologie di faglie presenti è tale da generare teoricamente eventi di entità limitata rispetto a quelli attesi in altre parti del pianeta. La stessa analisi storiografica degli venti sismici, in particolare del 1570 a Ferrara e del 1796 ad Aregnta, dimostra, in un ristretto periodo di anni per la scienza, permette di arrivare alla definizione di una mappa nazionale della pericolosità sismica, dove Bondeno non figura nei territori più a rischio, ma dove al contempo è possibile registrare scosse per eventi locali o ripercussioni di possibili terremoti con epicentro in altri punti del Paese.

Infine Alan Fabbri, sindaco nei giorni del terremoto, che ha ricordato il maggio 2012, rivolgendo in particolare “Un pensiero a chi è deceduto in quelle ore, mentre lavorava in un capannone. Ma anche alle forze dell’ordine, ai volontari, ai dipendenti comunali, agli psicologi, a tutti coloro cioè che hanno aiutato e portare conforto in quelle ore terribili”.

E poi la benedizione di don Vincenzi alla targa commemorativa e l’inaugurazione del centro di documentazione sul sisma, curato da Serena Dalolio, a disposizione di tutti coloro che vogliono mantenere salda la memoria collettiva necessaria a creare consapevolezza e prevenzione.

    

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