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Mostra multisensoriale a Bondeno

chernobil

Il termine “silenzio assordante” è entrato da tempo nell’immaginario collettivo, ma spesso lo si usa a sproposito. Non è certo il caso dell’allestimento che sta prendendo forma all’interno delle ex scuole primarie di piazza Aldo Moro. Più che una semplice mostra, si può parlare di un set “multisensoriale”. In cui immagini, ricordi, suggestioni aleggiano tra oggetti personali di sconosciuti e fermi nel tempo, in quella che è una città fantasma: Pryp’jat’, a due passi dalla centrale atomica di Chernobyl. Dove, all’1,23 del 26 aprile 1986, l’esplosione di un reattore nucleare costrinse le autorità ad una frettolosa evacuazione della città operaia della zona. Gli scatti di 18 fotografi hanno immortalato le immagini “cristallizzate” di un luogo dove il tempo pare essersi fermato, nella cosiddetta area di “alienazione”. Con banchi di scuola ormai ricoperti di polveri radioattive, effetti personali sparsi ovunque, giocattoli rotti, vestiti stesi ad asciugare, ed addirittura le giostre presenti in città; tutto rimasto lì da 31 anni. «La mostra ricostruisce le ambientazioni della scuola, degli spazi pubblici, delle case, che sono lì a testimoniare un disastro che fu prima occultato dalle autorità sovietiche, ma che poi emerse in tutta la sua drammaticità», spiega Federico Caselli di Pro Loco. Partner dell’iniziativa (patrocinata dal Comune) assieme all’associazione “I luoghi dell’abbandono”. Le immagini forti del manichino con maschera NBC ed i segnali che indicano il pericolo vogliono suscitare nel visitatore una sensazione di disagio, per una minaccia invisibile: quella delle radiazioni. L’esposizione aprirà al pubblico dal 1° novembre e sarà visitabile il sabato, domenica e festivi fino al 17 dicembre (dalle ore 10 alle 20).

 

 

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