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Sicurezza: attenzione a truffe e raggiri

Coletti incontro truffe

Tutti insieme, per dire “no” alle truffe ed ai raggiri. Perché la casistica illustrata mercoledì pomeriggio alla sala 2000 è vasta e variegata: si va dai finti impiegati postali o bancari, che si recano a domicilio per verificare il numero di matricola delle banconote. Ad altri che arrivano a simulare un black-out o un incendio, per distogliere l’attenzione di ignari cittadini, introducendo nelle abitazioni perfetti sconosciuti, allo scopo di derubare le persone. «In questi anni – ha detto Cristina Coletti – il Comune ha investito molto sulla sicurezza, con videosorveglianza e osservatori volontari che si sono costituiti in associazione e segnalano alle forze dell’ordine episodi sospetti. Tutto questo, però, non basta. Bisogna sempre sollecitare la massima attenzione da parte dei cittadini».

Nell’evento patrocinato dal Comune e moderato da Giuseppe Paganelli (Spi-Cgil), sono entrati Enrico Vincenzi, Sandro Arnofi (Spi-Cgil), Massimo Buja di Federconsumatori, con Massimiliano Caputo (Silp). Sono circa 15mila all’anno i reati nei confronti della popolazione anziana. Massimiliano Caputo del sindacato Silp-Cgil di Ferrara mette in guardia «da truffatori difficili da riconoscere, ben vestiti. I quali possono arrivare a conoscere le abitudini e i nomi di persone note alla potenziale vittima. Normalmente, agiscono in coppia e hanno un modo di fare insistente e frettoloso». Si porta anche il caso di finti avvocati, che chiedono al telefono denaro per i nipoti che si trovano in carcere. Non mancano poi finti addetti alle poste, ai servizi elettrici o idrici e dell’Inps, che si intrufolano a domicilio e, mentre si è distratti, fanno entrare un complice che svaligia la casa.

La soluzione indicata anche da Enrico Vincenzi è univoca: non fidarsi e contattare subito le forze dell’ordine. L’avvocato di Federconsumatori, Massimo Buja mette quindi in guardia dai raggiri su presunti contratti, vendite da catalogo e acquisti dei quali spesso l’utente è inconsapevole: «In questi casi – ha spiegato l’avvocato Buja – è bene spedire subito una lettera di contestazione all’azienda, obiettando il fatto che l’acquisto non si è svolto in maniera conforme». 

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