NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo

Nasce il progetto "Forme di Violenza"

biblio

Esiste una violenza latente, spesso taciuta, all’interno della società. Una forma di prevaricazione che colpisce generalmente le persone più deboli, nell’oblio di vicende familiari che non lasciano trapelare (per paura, vergogna, senso di impotenza) tutto il dolore che circonda le vite di migliaia di donne nel mondo. Per dire basta, l’Assessorato alla cultura e alle pari opportunità del Comune ha organizzato un percorso, che vuole essere di riflessione, ed al tempo stesso di invito alla lettura: “Forme di violenza”. «Siamo partiti da un coinvolgimento delle scuole superiori di Bondeno – spiega l’assessore Francesca Aria Poltronieri – che lo scorso anno hanno risposto magnificamente, portando il loro contributo sulle letture studiate in classe, con rappresentazioni e video. Quest’anno, si è scelta la strada del percorso di riflessione, con numerosi pannelli che verranno installati dal 25 novembre, fino al 10 dicembre, in tutti i luoghi pubblici comunali».
Per l’esattezza: nell’atrio comunale, a scuola, in pinacoteca civica, ed in biblioteca. Dove si conclude l’ideale percorso, contraddistinto da passi estrapolati da numerosi saggi, attraverso un minuzioso lavoro di ricerca svolto da Gloria Masini, Rita Guerzoni e dai volontari del servizio civile: Sara Zappari e Mattia Guerzoni. Proprio in biblioteca, un anno fa, era stato inaugurato uno scaffale dedicato al tema e la lettura dei libri scelti per questa occasione di riflessione darà modo agli utenti di portarsi a casa una shoppers con il logo dell’iniziativa.La quale, ricorda Poltronieri, «ha come scopo quello di sensibilizzare la cittadinanza su una grave problematica, facendo conoscere le leggi e le possibilità che le donne vittime di violenza hanno, per denunciare gli abusi e smettere di subire. Il ruolo dei giovani e delle scuole – continua – è sempre prezioso, dal momento che confidiamo nella sensibilità delle nuove generazioni per contrastare e sconfiggere una mentalità sbagliata, che porta a considerare la donna un oggetto, un essere inferiore, spesso senza diritti. Parlare, informarsi e far conoscere questo fenomeno è importante per aiutare le vittime ad uscire allo scoperto e per accrescere nelle possibili vittime la consapevolezza del loro valore, affinché non si sentano sole».

locandina jpg

Condividi il contenuto su FacebookCondividi il contenuto su Google PlusCondividi il contenuto su TwitterCondividi il contenuto su LinkedIn