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Tartufo, nuova Deco di Bondeno

deco

Il disciplinare presentato nella mattina in municipio certifica il tartufo come seconda produzione Deco (Denominazione comunale di origine) del Comune di Bondeno. Una novità in Italia, quella di etichettare il percorso di produzione e tutela del pregiato fungo ipogeo, che riveste in realtà grandi potenzialità per un indotto nel territorio.

Tartufo_conferenza_stampa_1

«In poco tempo – ha ricordato il sindaco Fabio Bergamini – abbiamo portato a casa un disciplinare importante, per compiere il primo passo per la nostra nuova Deco. Non vuole essere semplicemente un’etichetta da applicare ad un prodotto, ma un percorso di promozione per il quale siamo aperti ad un confronto ed al consiglio di tutti i presenti». Il vicesindaco Simone Saletti ha ricordato come «il rapporto di Bondeno con il tartufo si perde nella notte dei tempi, dal momento che abbiamo informazioni storiche sul fatto che fosse già servito ai tempi della corte degli Estensi. L’associazione dei tartufai Al Ramiol, con il suo lavoro e la propria sagra, ha restituito il vero gusto di questo prodotto della terra alla gente. Nella recente fiera Wir di Dillingen – ricorda il vicesindaco – abbiamo esposto diversi nostri prodotti, tra i quali il tartufo raccolto in una delle tartufaie matildee». L’amministrazione fa capire di avere voluto alzare l’asticella, per questa seconda Deco, che segue ad un anno di distanza la passata di pomodoro “La Bondeno”.

Tartufi_esposti_in_conferenza

Sulle ricadute del marchio Deco applicata al tartufo si sofferma il presidente de Al Ramiol, Mattia Bagnolati: «Avremo ora la certezza che il prodotto sarà di derivazione del territorio. Come associazione – dice – abbiamo scelto questa strada, per dare l’opportunità a chi si occupa di trasformazione, ristorazione ed a chi commercia anche con l’estero, di poter offrire un prodotto di qualità». Per giunta, anche tracciabile. A Bondeno, per la storica presentazione della Deco è presente anche il presidente dell’associazione nazionale delle Città del Tartufo, Michele Boscagli, il quale sottolinea come «il percorso qui intrapreso rispecchia molto quello della nostra associazione nazionale (cresciuta fino ai 53 membri attuali ed ai 56 soci in prospettiva): da sempre legata a piccoli territori rurali, che vantano una tradizione per quanto riguarda il tartufo. Una tradizione portata avanti da generazioni, che nel disciplinare è presente. L’idea di portare come bene Unesco la cultura del tartufo è un percorso lungo (il tempo medio per un riconoscimento è mediamente di otto anni; ndr) ma il vostro regolamento può essere una delle misure di salvaguardia delle tradizioni e delle buone pratiche, da inserire nel dossier della candidatura Unesco, che stiamo predisponendo con il Ministero delle Politiche agricole.

Intervento Papazzoni conferenza tartufo

Filippo Menghini ringrazia Paolo Papazzoni (presente in sala consigliare) e Virgilio Vezzola, con i quali «si è intrapreso un percorso di studio del territorio, che ha permesso di coltivare fino all’80 dello Scorzone e del tartufo nero pregiato. Il tartufo – ha ribadito Menghini – è l’essenza della coltura e della nostra cultura, ed è oggi coltivabile». Emerge dal dibattito la necessità di tracciare un futuro, che sia anche di presidio nella raccolta di questo pregiato frutto della terra. In un momento climatico difficile e dovendo fare i conti – come ribadito da Paolo Papazzoni – anche dall’importazione massiccia dalla Turchia. «La strada che abbiamo aperto – dice Menghini – non ha eguali in nessun altro settore dell’agricoltura. Sono stati reintrodotti con l’azione che abbiamo svolto negli anni quei tartufi e il seme delle piante che erano sul territorio. Salvaguardando un ambiente, anche dal dissesto idrogeologico. Alessandro Zucchi (commissione Deco) spiega come il disciplinare, costato molto lavoro, costituisce una sfida, ma in grado di «tracciare regole chiare. Bondeno ha bisogno di queste iniziative, per l’importanza che il tartufo ha per tutto il mondo agricolo». Presenti tra il pubblico molti ospiti: oltre a Pierluigi Zapparoli, vicepresidente de Al Ramiol, anche Annarita Negri (Consorzio di Bonifica di Burana) e Mirko Pincelli (Confagricoltura).

Conferenza stampa Deco Tartufo

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